Dott.ssa Annamaria Saracco

Dott.ssa Annamaria Saracco
Socia fondatrice dell' Associazione Argentina di Psicologia Transpersonale

Psicologia Transpersonale

)

Siamo ad una svolta, un cambiamento di paradigma. Stiamo abbandonando uno schema della realtà a favore di un altro che concepisce la vita da una prospettiva trasformazionale.


Attualmente sta emergendo in psicoterapia quello che Stan Grof definisce "un nuovo paradigma" una visione della psiche che rifiuta il vecchio dualismo (dualismo mente-corpo o dualismo cartesiano) a favore del modello olistico, il quale considera corpo, mente e spirito parti inseparabili dell'intera persona.


La psicologia sino ai tempi più recenti è stata ossequiente al modello medico empirista- mecanicista e solo recentemente la rivoluzione del paradigma scientifico ha consentito l'integrazione di questa prospettiva medica con quella mistica nell' approccio alla conoscenza dell'essere umano.


La Psicologia Transpersonale, riconoscendo la componente spirituale della psiche, presenta una prospettiva trasformazionale e fornisce al processo terapeutico una nuova dimensione.


Attraverso un lavoro a livello corporeo, emotivo, mentale e spirituale si occupa dell'allenamento dell'espansione della coscenza. Essendo una Psicologia della Coscenza insegna il cammino della consapevolezza e della crescita oltre l'io ordinario.


Quando la coscienza va oltre allo sconfinamento spazio - temporale, quando si trascendono i limiti dualistici e analitici dell'intelligenza razionale, si integrano le strutture intuitive e spirituali che giacciono latente nel gran universo dell'inconscio umano.

Per fortuna nel campo della psicoterapia si conquista sempre più terreno in quella terra misteriosa dell'inconscio.


La Psicologia Transpersonale include studi sulla meditazione, il misticismo, il risveglio e la crescita spirituale, le esperienze psichedeliche, lo sciamanismo, la terapia delle vite passate.


L'esplorazione dei ricordi di incarnazioni passate come lavoro psicologico appartenente all'ambito transpersonale è uno strumento potente disponibile della psicoterapia come cammino di rivelazione e di trasformazione personale.


Nell'esplorazione e nelle scoperte dei domini insospettati delle realtà sottili ci siamo costretti all'incontro penoso e duro con noi stessi, soprattutto con le nostre parti sgradevoli nascoste nell'ombra.


L'inconscio, che attualmente si crede contenga ricordi delle vite passate, oltre a eventi rimorssi dell'infanzia e archetipi, nella sua saggezza ci invia di continuo materiale da gestire e da integrare nella nostra personalitá conscia.


È un fatto di rivelamento psichico e spirituale che ci permette di accogliere, di accettare e di dare voce alla nostra parte inconscia per confrontarci con il proprio vero io.

lunedì 22 settembre 2014

domenica 21 settembre 2014

domenica 31 agosto 2014

Oliver Shanti: Simplement l'Amour



In molte società sciamaniche, se ti rivolgi a un guaritore per problemi di depressione, scoraggiamento, o demotivazione, ti sentirai porre quattro domande:
Quando hai smesso di ballare?
Quando hai smesso di cantare?
Quando hai smesso di sentirti affascinato dalle storie del mondo?
Quando hai smesso di trovare conforto nella dimensione del dolce silenzio?

Hernàn Huarache Mamani

lunedì 14 luglio 2014

Tiziano Terzani UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA -




La storia di questo viaggio non è la riprova che non c'è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non è servito a nulla.
 Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo.
 E' così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita.

 E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo.

 Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale.

 L'ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.

Io provo.

domenica 6 luglio 2014

martedì 1 luglio 2014

C.G.Jung


"Dopo la malattia cominciò per me un fruttuoso periodo di lavoro: molte delle mie opere principali furono scritte solo allora.
 La conoscenza, o l’intuizione, che avevo avuto della fine di tutte le cose, mi diede il coraggio di intraprendere nuove formulazioni. 
Ma dalla malattia derivo anche un’altra cosa: potrei chiamarla un dir di “sì” all’esistenza; un “sì” incondizionato a ciò che è, senza proteste soggettive; l’accettazione delle condizioni dell’esistenza così come le vedo e le intendo; l’accettazione della mia stessa essenza, proprio come essa è. 

Al principio della malattia avevo la sensazione che vi fosse un errore nel mio atteggiamento, e che perciò in certo qual modo fossi responsabile io stesso dell’infelicità. Ma quando uno segue la via dell’individuazione, quando si vive la propria vita, si devono mettere anche gli errori nel conto: la vita non sarebbe completa senza di essi.


 Fu solo dopo la malattia che capii quanto sia importante dir di sì al proprio destino. In tal modo forgiamo un io che non si spezza quando accadono cose incomprensibili; un io che regge, che sopporta la verità, e che è capace di far fronte al mondo e al destino. Allora fare esperienza della disfatta è anche fare esperienza della vittoria".


Ricordi, Sogni, Riflessioni

venerdì 27 giugno 2014

Stanislav Grof. Psicologia Transpersonale II Parte

Secondo Michael Harner, poi, la psichiatria e la psicologia occidentali mostrano anche un forte pregiudizio cognicentrico, un altro modo per dire che nelle loro speculazioni teoriche prendono in considerazione solo esperienze e osservazioni relative a stati di coscienza ordinari, mentre sistematicamente rifuggono o fraintendono i dati provenienti dalla ricerca degli stati non ordinari, come i fenomeni osservati nella terapia psichedelica, nelle potenti psicoterapie esperienziali, nel lavoro con individui in emergenza spirituale, nella ricerca sulla meditazione, negli studi antropologici sul campo o nella tanatologia.


 A causa della loro fondamentale incompatibilità col paradigma dominante, i dati sovversivi provenienti da questi campi di ricerca sono stati sistematicamente ignorati o valutati erroneamente.

Nel paragrafo precedente ho fatto riferimento al termine”stati di coscienza non ordinari”. Prima di procedere in questa discusione, mi sembra appropriato un chiarimento semantico.

 Questo termine viene impiegato soprattutto dai ricercatori che studiano questi stati e ne riconoscono il valore. Gli psichiatri ufficiali preferiscono  il termine “stati di alterazione”, che riflette la convinzione che solo lo stato di coscienza della vita quotidiana rappresenti la normalità, mentre tutti quelli che da esso si discostano, senza alcuna eccezione, non siano altro che distorsioni patologiche della corretta percezione della realtà, quindi prive di qualunque potenziale positivo.

 Tuttavia, anche il termine “non ordinari” è troppo ampio per l’obiettivo della nostra discussione. La psicologia transpersonale si rivolge infatti a un significativo sottogruppo di questi stati, caratterizzato da un potenziale euristico, terapeutico, trasformativo e perfino evolutivo.

 Questo sottogruppo comprende le esperienze degli sciamani e dei loro assistiti, quelle degli iniziati nei riti di passaggio dei nativi americani o degli antichi misteri di morte e rinascita, quelle degli operatori spirituali e dei mistici di tutte le epoche, nonchè le crisi psicospirituali degli individui  in “emergenza spirituale”.

All’inizio della mia ricerca, ho scoperto con grande sorpresa che la psichiatria convenzionale non aveva un nome per questa importante tipologia di stati non ordinari di coscienza, e per questo la liquidava col termine “stati di alterazione”.

 Sentendo con forza che invece meritavano di essere distinti dagli altri, e collocati in una categoria specifica, coniai il termine olotropico (Grof 1992), che significa letteralmente “orientato verso la completezza” o “che si muove in direzione della completezza” (dal greco holos= intero e trepo, trepein = muoversi verso o in direzione di qualcosa), suggerendo che, nello stato di coscienza della vita di tutti i giorni, ci identifichiamo solo con una piccola parte di chi siamo veramente. 

Negli stati di coscienza olotropici, invece, possiamo trascendere i confini ristretti dell’io corporeo e incontrare un ampio spettro di esperienze transpersonali che ci aiutano a reclamare la nostra piena identità.

 Ho descritto altrove le caratteristiche fondamentali degli stati olotropici e le loro differenze rispetto alle condizioni che meritano di essere definite come “stati alterati di coscienza”. Ormai è un po’ di tempo che uso questo termine, e sono lieto di affermare che la sua popolarità è in aumento.

Riconoscendo l’autentica natura delle esperienze transpersonali, e il loro valore, la psicologia transpersonale ha fatto significativi passi avanti verso la correzione dei pregiudizi etnocentrici e cognicentrici della psichiatria e della psicologia convenzionali.

Alla luce dei moderni studi sulla coscienza, l’attuale irrispettosa denigrazione e patologizzazione della spiritualità che caratterizza il monismo materialista appare insostenibile. Negli stati olotropici, le dimensioni spirituali della realtà possono essere sperimentate direttamente in modo altrettanto plausibile quanto la nostra esperienza quotidiana del mondo materiale, se non di più.

 Un attento studio dei fenomeni transpersonali mostra che questi non solo non si possono spiegare come il prodotto di processi patologici a carico del cervello, ma sono anzi ontologicamente reali.

Per distinguere le esperienze trasnpersonali dai prodotti della fantasia individuale, gli psicanalisti  junghiani parlano di dimensione immaginale. L’erudito filosofo e mistico francese Henri Corbin, che per primo usò l’espressione mundus imaginalis, aveva tratto ispirazione dallo studio della letteratura mistica islamica.

 I teosofi islamici chiamano il mondo immaginale, dove tutto ciò che esiste nel mondo sensibile ha il suo corrispettivo, “alam a mithal” o “ottavo clima” per distinguerlo dai “sette climi”, cioè le zone in cui i geografi islamici tradizionali dividevano l’emisfero boreale.

 Il territorio immaginale è dotato di ampiezza e dimensioni, di forme e di colori, che tuttavia non sono percepibili dai nostri sensi nello stesso modo in cui li percepiamo quando sono proprietà di oggetti fisici. Tuttavia, questa dimensione è, sotto ogni altro aspetto, ontologicamente reale e suscettibile di essere consensualmente convalidata da altri, esattamente come il mondo materiale percepito normalmente attraverso i sensi.

Tratto da : "Guarire le ferite più profonde"


martedì 17 giugno 2014

Viviana Vivarelli

Freud e Jung appartengono a due generi polari: il razionalista e l’intuitivo, l’uomo che vuol ridurre la psiche a schema, meccanismo o numero, e il visionario che va alla scoperta dell’inconscio, cioè dell’ignoto, attraverso immagini. Da una parte lo psicologo che fa statistiche, dall’altra il poeta che sogna. Di qua il matematico, di là l’alchimista.

In Freud chiaramente prevale l’emisfero razionale, che usa segni, definizioni e tabelle, compone e scompone la psiche come fosse una macchina di cui precisa pezzi e funzionamenti, la sua psicologia sembra una tecnica, i suoi libri sembrano manuali di idraulica o meccanica.
In Jung prevale l’emisfero intuitivo, con simboli, metafore, sogni, forme poetiche, visioni e allucinazioni. E’ ovvio che i due non si intendano.


Così gli uomini si dividono spesso secondo questa o quella prospettiva, a volte naturale a volte indotta, e in genere i tipi lateralizzati non comunicano bene tra di loro, sono come un cieco che parla a un sordo o un sordo che mostra figure a un cieco; non si intendono, l’uno vede ciò che all’altro sfugge e ognuno può diventare antipatico nella difesa della propria prospettiva, come se quella fosse esaustiva di tutto.


 Poi va da sé che la natura fa incontrare le coppie proprio secondo il richiamo degli opposti, in una specie di integrazione possibile che quasi mai riesce.

L’intuitivo ‘vede’ ma non sa spiegare, fonda le sue certezze su intuizioni che lo convincono ma sembrano basate sul nulla; l’analitico spiega ma non convince, in genere è povero nel sentimento e non ha abbastanza immaginazione per afferrare il nuovo o trasmetterlo.

CARL GUSTAV JUNG, intervista completa con sottotitoli in italiano

mercoledì 11 giugno 2014

Francesco Alberoni


Il coraggio è una virtù morale e sociale e non va confuso con la temerarietà e l'avventatezza. Occorre coraggio per cercare la verità resistendo ai luoghi comuni e ai pregiudizi. Occorre coraggio per vedere lucidamente i pericoli che ci circondano. Occorre coraggio per capire come sono realmente le persone senza farsi ingannarte dalle apparenze. Occorre coraggio per essere buoni, per amare profondamente, per concepire un grande progetto e portarlo a compimento.

venerdì 25 aprile 2014

L’EVOLUZIONE DELLA PSICOLOGIA: Verso un nuovo sguardo dell’Essere.


“La mente non brilla grazie alla propria luce, se non che è un oggetto illuminato dall’io. L’io è illimitato, è la coscienza pura che illumina i contenuti della mente....l’egoismo, - la sensazione limitata dell’io- sorge quando l’intelletto si attribuisce per sè il potere della coscienza.”
(Pantajali)

                Agli inizi la Psciologia Occidentale, cercava e si sforzava per diventare una scienza a tutti gli effetti. È così che, con una esperienza di laboratorio, è nata la Psicologia Conduttivista. 
Il centro del suo sguardo è centrato solo nel comportamento osservabile e misurabile per poi escludere tutti quei comportamenti non in grado di essere misurati.

                Nonostante ciò, il graduale e innegabile riconoscimento della sofferenza psicologica da parte degli specialisti, ha permesso che il lavoro clinico cominciasse a incorporare nuovi elementi che fino a quel momento non erano accettati.

 Cosi è nata la Psicanalisi la cui attenzione viene centrata principalmente  negli aspetti soggettivi e inconsci del soggetto.
                Tanto la Psicanalisi come il Conduttivismo hanno dato le fondamenta per la Psicologia Clinica e la Psicologia Esperimentale dominanti durante la prima metà del secolo XX.
 Ma negli anno 60 emergono altre voci che segnalavano questi modelli come limitati rispetto al ventaglio di possibiltà che può presentare l’esperienza umana. 
In questo senso, si averte che la “Vecchia” psicologia partiva dallo studio della psicopatologia e lasciava da parte le caratteristiche della psiche sana. 
Oltre a quello, queste scuole si occupavano di generalizzare situazioni di laboratorio per essere applicate alla complessa vita quotidiana.

                Questo approccio obbligava a fare una lettura riduzionista della natura dell’Essere senza nessuna considerazione per i fattori spirituali costitutivi. In questo modo veniva negata la esistenza di altre dimensioni di coscienza e così diventavano patologiche esperienze transpersonali di fondamentale importanza.

                Le limitazioni imposte per le letture mecanicciste tradizionali psicologiche furono quelle che finalmente hanno scatenato una crisi di sconformismo. Questo movimento critico generò un livello di energia che aprì nuovi spazi per lo sviluppo di un nuovo sguardo dell’Essere, più ampia e più rispettosa della sua natura.

                Come risposta a questa situazione, è emerso un nuovo modello psicologico che allargava gli orizzonti della Psicologia del momento e che sviluppava un approccio più completo della psiche umana.

 Abraham Maslow, uno dei membri fondatori della Psicologia Umanistica e della Psicologia Transpersonale, dice che “il sorgere di questo nuovo approccio ha come obiettivo l’allargare e integrare la visione freudiana.”

  Ma se questa visione umanista allargava e rinnovava la concezione della psiche, verso la fine degli anni 60 è stato necessario un nuovo cambiameto nel contesto concettuale, e così è nata la Psciologia Transpersonale.

 La Psicologia Umanistica è stato un movimento di transizione verso una Psicologia “Transumana” o Transpersonale, aggiunse.


                La Psicologia Umanistica centra i suoi studi nella esperienza umana per contribuire al miglioramento della qualità della vita e il perfezionamento dell’essere umano.

 Quella lettura ha messo in rilievo la possibiltà di che ogni persona sana abbia esperienze elevate , piene di senso, intense, beatifiche, dove può spandere la sua sensazione di identità sentendosi in unione con l’Universo. 

Così la psicologia Umanistica e quella Transpersonale, sorgono come nuova coscienza che da risposte alle esperienze umane.

Annamaria Saracco



Terapia delle Vite Passate : Approccio Transpersonale


Il riconoscimento della dimensione spirituale della psiche, come integrazione del nuovo paradigma transpersonale rappresenta una netta delimitazione con le teorie psicologiche tradizionali.

                Allo stesso tempo la lettura di vite passate come tematica emergente oggi giorno, sintetizzano un nuovo sguardo per la creazione di salute e benessere.

                Ma non sempre è stato correttamente gestito questo nuovo approccio sopratutto quando si cercava di metterlo alla pratica attraverso arcaici strumenti esistenti che accompagnavano le ricerche tradizionali.

                Questa sottile indifferenziazione ha dato luogo a cattive interpretazioni  che hanno dato come conseguenza credenze sbagliate rispetto alla sua implementazione.

                La cornice dentro la quale vi approcciano le terapie di vite passate nella psicologia transpersonale è LA CONSAPEVOLEZZA SULLA CONTINUITÀ DELLA COSCIENZA.

                Nonostante ciò esiste la tendeza a semplificare questo processo di guarigione. Il rischio è avere uno sguardo lineare nell’osservazione e interpretazione della memoria karmica.

                La Terapia di Vite Passate è fondamentalmente un modo per allargare le frontiere della coscienza ordinaria, permettendo l’accesso ad alcuni livelli di esperienza che determinano frequenze più elevate di funzionamento.

                Cosa significa? La qualità del modello vibrazionale, la densità dei diversi livelli di energia nei quali ci muoviamo, è molto importante per poter recepire qualsiasi informazione proveniente  dai diversi piani di coscienza. È fondamentale usare le nostre energie e creare uno spazio di energia “leggera”, sottile” che ci permetta di essere più recettivi.

                Questo processo non dipende da interventi esterni se non che principalmente e decisamente, da un atteggiamento di compromesso, volontà, chiara intenzione di riconoscerli, caratteristiche queste, necessarie per intraprendere un difficile percorso di crescita. E questo percorso è quello della consapevoleza.

 Cammino di rivelazioni, di delusioni ( cadranno i veli illusori costruiti dalla nostra mente).

 Necessariamente avremmo bisogno di guide in questa avventura difficile e affascinante, ma ciò che è imprescindibile è un livello di coscienza che permetta questa azione di compromesso  verso un lavoro olistico che avvolge tutti i livelli di coscienza dell’Essere.

                Per ciò ritengo importante presentare la Terapia di Vite Passate da un punto di vista evolutivo.
                È un modo di capire gradualmente e di risvegliarsi alla finalità più elevata della nostra esperienza nella Terra.
                È un percorso di risveglio che man mano rivela nuove forme di accesso a una progressiva comprensione della multidimensionalità dell’Essere che siamo.
                La nostra identità si allarga nella misura in cui percorriamo con responsalibità e consapevolezza questo percorso.

                L’approccio verso le vite passate è un modo per allargare la coscienza di chi siamo in una realtà più globale.

                Il suo oggetto non è ne minore ne secondario. Il suo fine ultimo non è eliminare paure, fobie, ne ansie. È ancora di più, è l’opportunità di affrontare loro, attraversandoli in un crescente processo di consapevoleza e integrazione.

                Non è una consapevoleza intellettuale quella che determinarà il processo di guarigione se non che una esperienza di riconoscimento e accettazione, di sfide previe non assunte.

                La saggezza nasce dalla consapevolezza per la esperienza vissuta e che la mente non riesce a contenere.

Annamaria Saracco


domenica 20 aprile 2014

La Coscienza


                La coscienza è la capacità di conoscere, di sapere,  è il testimone di ogni cambiamento. È ciò che fa che tutto esista. Non c’è oggetto nelle coordenate spazio temporale senza una coscienza che lo percepisca. 

Il koan zen chiede “qual è il suono di un albero che cade nel bosco dove nessuno lo sente?” e noi possiamo rispondere che se non c’è un essere cosciente che ascolta, non c’è suono.
 È necessario che ce ne sia una mente che decodifiche le vibrazioni esistenti come un albero cadendo in un bosco e generando suoni, lo stesso che un organo auditivo che riceve quelle vibrazioni che va a decodificare la mente.
 Deve avere una coscienza immanente nel bosco, nel orecchio e nella mente. 
La nostra ignoranza – il paradigma nel quale ci siamo formati-  ci dice che c’è un mondo là fuori indipendente da chi osserva. Ma non ostante ciò quel mondo si manifesta soltanto quando viene osservato da un osservatore con una coscienza.

 Il mondo è fatto per una Coscienza e per essere sfruttato per una Coscienza.

                La Coscienza è difficile da definire perché nessuna forma la può contenere nel suo interno. I termini spirito e anima fanno riferimento a un soffio, all’aria, particolarmente all’aria in movimento, il vento. Cioè denota un movimento che, oltre a essere libero di ogni struttura materiale, è invisibile come l’aria, ma potente come il vento.

                Ma nell’Essere Umano la Coscineza è sempre associata a una vibrazione, con la quale si identifica e con la quale si confonde. Non c’è una Coscienza libera se non legata a una vibrazione fisica, mentale o emozionale, come abbiamo visto nel capitolo precedente, quando si faceva riferimento a come sono le persone che si identificano con cada uno di quei livelli energetici.
                Così, la Coscienza Unica, manifestandose come un Essere Umano, crede di essere quel essere umano nel quale è in immanenza, e crede di essere diverso dagli altri, di cui crede di essere staccato.

 Si è identificato con la materia della quale si è associato e attraverso la quale a perso la nozione di essere chi è: Coscienza Pura. Queste sono le regole del gioco. Adesso la Coscienza, nascosta nelle forme, deve incotrare sè stessa.

                Vediamo allora che, manifestandose l’Essere in un Essere Umano, la prima cosa che succede è la dimenticanza, la perdita della consapevoleza di ciò che si è. Questo noi lo chiamiamo ignoranza fondamentale, la prima conseguenza della manifestazione dell’uomo.

                La seconda conseguenza è la comparsa di un ego, l’idea di essere un corpo e una mente, un “io” separato dagli altri e diverso da loro, autoreferenziale. A ciò noi lo chiamiamo egoismo.

                Adesso questo essere umano comincia ad avere attrazioni e rifiuti – terza conseguenza- ed a attacarsi alla vita, quarta conseguenza. Queste quattro conseguenze sono le cause della sofferenza umana. L’individuo ha perso la consapevolezza di essere essitenza cosciente ilimitata per essere piccoli, limitati e separati del tutto.

                L’evoluzione di un essere umano implica il rendersi conto di chi si è veramente, desidentificandosi a partire dai livelli più densi, fino ai livelli più sottili. È rendersi consapevoli, è un risveglio.

                Nei primi stadi cioè quelli più densi, l’essere umano comincia a imparare partendo dalla sofferenza. Agisce e, secondo le conseguenze, avrà felicità o sofferenza.
 Prima si farà guidare per i suoi istinti, dopo per i suoi bisogni, fin ché, per non soffrire andrà corregendo le sue azioni. Posteriormente, manmano che l’essere umano continua ad evolversi, la sofferenza lascia il posto ad un altra modalità evolutiva: la scelta delle azioni corrette.

 Questo processo si realizza in una sola vita e anche attraverso migliaia di vite. Il uomo è un viandante che intraprende un lungo viaggio, quello che è cominciato nella pietra, poi attraverso il mondo vegetale e l’animale e adesso ha ragiunto la vita umana.

 Lungo tante vite si imparano delle lezioni e si evolve attraverso lo svilupo di talenti abilità superiori che possono essere ragiunti in una sola vita. Lungo il percorso di tante vite l’essere umano ci si ritrova con se stesso.

                La Coscienza manifesta anche dei poteri – la Creatività, il sostenimento e la transformazione – che quando vengono riflesse nel nostro intelletto vengono conosciuti come corpi ( shariras ) causali, budici e atmici rispettivamente.

Ricardo Leveratto

mercoledì 9 aprile 2014

Stati alterati di coscienza


Parlare di stati modificati di coscienza e di esperienze transpersonali non è semplice perché è difficile capire quando non si passa attraverso questo tipo di esperienze. Fortunatamente, la crescente diffusione di diverse tecniche di coscienza alterata, consente di che gran numero di persone, provino queste esperienze intense.
Necessariamente questa apertura consentirà la rottura delle credenze limitanti ordinari per far posto alle esperienze non ordinarie.

Potrebbero essere inclusi tra le esperienze transpersonali quelle relative al contatto con entità disincarnate ed esperienze nel regno astrale. Questi temi si stanno diffondendo ampiamente nella letteratura moderna.
Nelle manifestazioni più semplici, le persone vedono apparizioni spontanee di persone care o di altri esseri morti e ricevono i loro messaggi.

Anche, può avvenire in questo tipo di esperienze, la comunicazione con spiriti guida o un essere che assume una posizione di maestro o di protezione. Questo, oltre a dimostrare l'esistenza della realtà spirituale, è di grande beneficio come fonte di informazione e orientamento.

Questi tipi di connessioni possono assumere una forma umana o possono essere visualizzate come, ad esempio, fonte d’illuminazione radiante.

La canalizzazione è un particolare fenomeno che si verifica in questo tipo di esperienze. Qualcuno invia messaggi da una fonte esterna alla propria coscienza.

A volte le avventure transpersonali ci portano a mondi diversi e estranei a noi, che si trovano in altri piani di realtà. In questa categoria intendiamo gli incontri con esseri intelligenti che abitano altri "luoghi".

Altri stati sono esperienze transpersonali di essere fuori dal corpo, in cui una persona, è in grado di "viaggiare" in  luoghi lontani ed scoprire cosa succede là.
Questo è spesso ciò che accade nelle esperienze di vicinanza alla morte.

 La prova più convincente dell'autenticità dei fenomeni transpersonali proviene dallo studio di queste esperienze fuori del corpo, durante le quali, si può sentire che la coscienza stessa  è separata dal corpo, e può viaggiare e vedere cose che accadono in località remote.

Le persone che sono riuscite ad attraversare queste tipo di situazioni, emergono da loro, con una visione spirituale che trasforma la loro visione del mondo.

La morte e la nascita sono esperienze profonde che hanno esperienza nella espansione di coscienza. Il metodo di respirazione olotropica è altamente stimolante per l'emergenza di questi temi.

Il pellegrinaggio che assume ogni essere umano, dal concepimento alla nascita, configura esperienze emozionanti per essere a conoscenza. Quando il contenuto di queste esperienze emerge alla coscienza consente una tale comprensione che ha una guarigione e potere trasformativo sulla nostra vita di oggi.

Tutte queste modalità, infine, hanno il solo scopo di portare la persona a scoprirsi internamente, ad trascendere i limiti e cogliere le lezioni che deva sapere in questa vita. Le crisi emotive si aprono come una porta che consente l'accesso a un mondo sconosciuto finora, ma, nonostante i timori che coinvolge varcare la soglia in un primo momento, scopre infinite possibilità di conoscenza su noi stessi e la nostra vera ragione di essere.

E 'in ognuno di noi fare la scelta giusta e accettare ciò che accade a noi come un dono della vita alla nostra propria crescita interiore.
Il percorso di evoluzione è un susseguirsi di sfide come esperienze di apprendimento; quindi, siamo immersi in situazioni laboriose perfettamente create dall'anima per favorire il processo evolutivo.

Annamaria Saracco



Gianni Morandi - Il Mio Amico

Espansione della Coscienza -

                                                                                                                 
Per indagare la coscienza è necessario il movimento verso l'ignoto di ciascuno di noi. Tutti siamo invitati a percorrere il cammino della conoscenza di sé per acquisire progressivamente più informazioni su chi siamo e cosa siamo venuti al mondo.

Siamo tutti chiamati ad una presa di coscienza del nostro vero scopo nella vita. Ma è in noi sentire la chiamata ed essere disposti all’avventura.

La coscienza è l'aspetto immateriale, non energetico della realtà primordiale.

 È la base invisibile e la sostanza di tutto il mondo oggettivo. È la capacità di conoscere, sapere, la testimonianza di tutti i cambiamenti del tempo e dello spazio, il sé reale.

La coscienza non è personale, ma transpersonale. In infatti si tratta un aspetto dell'Assoluto che è al di là dello spazio, tempo, concetti, categorie, limiti. La sua natura è intangibile e come tale è necessario impiegare metodi per arrivare al loro incontro.

Ma cosa significa entrare nello sconosciuto di ciascuno? Navigare la coscienza è raggiungere le aree che sono al di là del quotidiano per consentirci attraversare il confine del conosciuto.

 Ciò richiede concentrarsi su differenti livelli, oltre ai quali siamo abituati, per avvicinarsi a questo mondo interiore da scoprire. In Occidente abbiamo identificato solo un numero limitato di stati di coscienza (come la veglia e il sonno), il resto sono condizioni patologiche che nulla hanno a che fare con questo.

La psicologia Transpersonale presta attenzione e apprezza i diversi stati di coscienza ed induce la sperimentazione. In questo senso, il grande teorico Ken Wilber afferma che "ogni livello di coscienza è associato a un tipo di esperienza ed a un senso di identità che va dalla sensazione limitata associata a la coscienza egocentrica, fino la suprema identità o coscienza cosmica ".

Quindi questo paradigma riconosce il potenziale umano di sperimentare una vasta gamma di stati non-ordinari di coscienza che comportano un ampliamento oltre i confini dell'Io. Le esperienze transpersonali mostrano l'esistenza di una vasta gamma di domini che vanno oltre l'universo fisico.

Uno stato di coscienza espansa viene riconosciuto quando una persona raggiunge coprire completamente la loro identità totale: corpo-mente-spirito-universo. Da questo riconoscimento, gli stati estesi possono essere raggiunti attraverso varie tecniche come la meditazione, l'assunzione di piante enteogeniche, la respirazione olotropica, la terapia delle vite passate ...  danza, musica, mandala, tra gli altri.

A tutti viene offerta l’opportunità di lavorare nella nostra evoluzione di coscienza e di intraprendere, secondo le parole di Wilber, "un grande viaggio di crescente consapevolezza di sé ed un ritorno alla nostra vera identità."

 La ricerca di qualcosa di nuovo, come alimento per la denutrizione dell’anima, a causa dell’insoddisfazione che provoca la vita ordinaria, e la possibilità di avvicinarsi a una migliore comprensione della nostra verità essenziale, porterà ad un'espansione di coscienza allo scopo di generare un graduale cambiamento nella percezione del nostro essere e del mondo.


Mentre il processo si muove in avanti e si possa passare attraverso i diversi regni della coscienza, una visione più generosa della natura umana e del cosmo sará sostenuta e ci dimostrerà  che "il Grande Viaggio della Vita" è già iniziato e , al nostro ritorno, non ci saremo gli stessi.

Annamaria Saracco


lunedì 10 marzo 2014

Eckhart Tolle.- Un nuovo mondo














Ogni essere umano emana uno specifico campo energetico corrispondente al proprio stato interiore e la maggior parte delle persone può percepirlo, magari solo a un livello subliminale.

 In altre parole: nonostante costoro non si rendano conto di quello che stanno percependo, questa percezione influenza grandemente i loro sentimenti e le loro reazioni verso la persona con cui vengono in contatto.

 Molta gente ha una chiara consapevolezza di ciò quando fa la conoscenza di qualcuno, ancora prima di qualunque scambio verbale. Poco dopo, tuttavia, le parole prendono il sopravvento nella relazione e così fanno i ruoli che la maggior parte delle persone interpreta.

 Allora l'attenzione si sposta a livello della mente e questo determina una gran diminuzione dell'abilitá di percepire il campo energetico dell'altro. Nondimeno, a un livello inconsapevole questo campo energetico continua a essere percepito.

sabato 8 marzo 2014

La ruota delle lune - Meditazioni pellerossa per molte lune-

                                                             Lenire le pene del cuore


Mi sono accorto che il cuore mi si spezzava;
non potevo fermare il dolore,
né allora, né ora.
Dove c'era stata fiducia
regnava il tradimento ... solo ... vincitore.
Le mie lacrime avrebbero riempito un oceano ...
se avessi avuto la forza di piangere.

L'isolamento suglia soglia di casa, di notte,
e con la notte arrivano la solitudine
e la paura.

L'amore di Madre Terra mi ha reso più forte,
questa notte lasceró che le colline mi sostengano ...
e il vento mi terrà compagnia.

venerdì 7 marzo 2014

Sri Aurobindo

Cercate di realizzare la forza che è in voi, cercate di farla uscire; in tal modo vedrete che tutto ciò che fate non viene da voi ma da quella verità che sta dentro voi ... perchè non siete voi, ma qualcosa all'interno di voi.
Sri Aurobindo

mercoledì 29 gennaio 2014

Eckhart Tolle. Parole dalla Quiete .Con traducción al castellano





L'umanità subisce una grande pressione a evolvere perchè è la nostra unica possibilità di sopravvivere come razza. Ciò influenzerà ogni aspetto della vostra vita e i rapporti affettivi in particolare. Mai prima d'ora le relazioni sono state altrettanto problematiche e conflittuali come lo sono adesso.

... Se voi continuate a perseguire il fine della salvezza attraverso una relazione, continuerete a restare delusi. Ma se accettate che la relazione sia qui per rendervi consapevoli anzichè felici, allora il rapporto vi offrirà davvero salvezza, e voi potrete allinearvi alla consapevolezza superiore che vuole nascere in questo mondo. Per coloro che si attengono ai vecchi schemi, vi saranno ancor più dolore, violenza, confusione e pazzia.



ECKHART TOLLE

mercoledì 22 gennaio 2014

Gegg Braden

IL DOLORE È IL MAESTRO
LA SAGGEZZA È LA LEZIONE


Se porterete alla luce quello che è dentro di voi, quello che porterete alla luce vi salverà.
Se non porterete alla luce quello che è dentro di voi, quello che non porterete alla luce vi distruggerà.

Vangelo di Tommaso

Trasformare il dolore in saggezza

In quanto parte di un ciclo naturale, le esperienze del "dolore" e della "saggezza" sembrano condividere radici profonde. Se da un lato il dolore proviene dal modo in cui interpretiamo un' esperienza, dal altro lato cambiare cioè che proviamo rispetto a quanto è accaduto sposta la nostra focalizzazione all'interno del ciclo.
Quando un'esperienza ci fa così male da farci preferire di negarla, metterla da parte o evitare in qualche modo di fronteggiarla, anzichè affrontarla a viso aperto, è facile ritrovarsi bloccati nei sentimenti.
Tuttavia, ciascuno di noi ha il potere di trasmutare il dolore, a prescindere dalla sua origine, nella sua forma guarita, la saggezza. Sebbene l'esperienza che ci ha causato dolore resti invariata, il nostro atteggiamento verso la sofferenza che proviamo diviene il luogo dove rintracciamo il nostro potere.

venerdì 17 gennaio 2014


NDW: C’è solo la verità

In questo giorno della tua vita, caro amico, credo che Dio voglia che tu sappia…

…che il tradimento di se stessi per non tradire un altro, è comunque un tradimento. É il più Alto Tradimento.

Tradendo te stesso non stai evitando il tradimento, stai semplicemente scegliendo chi tradire. In realtà, non esiste una cosa come il “tradimento”. C’è solo la verità, finalmente pronunciata.
Questo non è per niente tradimento. Questo è amore. Per l’altro, e per te stesso. Riesci ad amare così tanto?
Sai esattamente perché hai ricevuto questo messaggio oggi.
Con Amore,
Neale


https://www.facebook.com/steverusso66

martedì 14 gennaio 2014

Gregg Braden




Gli antichi ci hanno tramandato che proprio in quest’epoca sarebbe nata una generazione di persone dotate di uno speciale potere insito nel loro essere, che si sarebbe risvegliato in virtù della loro esperienza di vita, nei loro rapporti umani… con il risveglio quegli esseri non sarebbero mai più stati gli stessi. Con il risveglio neanche le loro parole ed i loro corpi sarebbero più stati gli stessi.

Gli antichi erano così certi del momento in cui questo sarebbe avvenuto e del ruolo che gli esseri umani avrebbero avuto nel cambiamento, che diedero persino un nome a coloro che sarebbero vissuti in quest’epoca: coloro che camminano tra i mondi.

martedì 7 gennaio 2014

Mirabai Ceiba Chanting "I Am Thine/Hummee Hum" LIVE at Sat Nam Fest West...



"Dentro di noi esistono forze selvagge e meravigliose".
Con queste parole, San Francesco D'Assisi descrisse il mistero e il potere che convivono nell'animo di ciascun uomo, donna e bambino della Terra.
Rumi, il poeta sufi,ha descritto la grandezza di quel potere, paragonandolo a un fantastico remo che ci spinge lungo il flusso della Vita.
"Se anche voi come me porrete all'opera la vostra anima su questo remo", egli esordì, "il potere che ha creato l'universo entrerà nelle vostre membra non da una fonte esterna, bensì da un regno celeste che dimora in ciascuno di noi".

"La scienza perduta della preghiera". Gregg Braden